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cronache dal 2113:
le avventure di un pirata e del suo computer
di
Giuseppe Iannicelli
nota: I primi tre episodi sono stati pubblicati dalla rivista "Neural" (i.iusco@agora.stm.it) nel 1994-1995.
Mentre le prime luci dell'albatron (l'alba elettronica) si proiettavano sulla città di Cyberdarkness, non succedeva un bel niente di eclatante, per cui dovrete accontentarvi di una storia qualunque.
MichaelCaine si stiracchiò e si alzò svogliatamente.
-Hey, Rupert, ti vuoi svegliare o no?- Apostrofò così il suo compagno di stanza, benchè Rupert non fosse affatto un articolo indeterminativo davanti ad un nome femminile iniziante per vocale. Insomma, MichaelCaine commise un errore alle prime luci dell'alba, mettendo apostrofi a casaccio. (La maestra ne fu molto seccata. Voto meritato: cinque meno meno.)
-E poi dicono che i computers non sbagliano mai.- brontolò Rupert lasciando svogliatamente il suo letto idraulico-liquido, l'unico tipo di letto che si può usare anche per sturare i lavandini.
MichaelCaine era un computer, il che si poteva chiaramente dedurre dal fatto che usava fissarti col monitor sbarrato e che non aveva mai tentato in vita sua una cura dimagrante. Era un modello MacKintosh-Annurca, prodotto di una multinazionale che usava appunto come marchio una mela per metà di qualità "mackintosh" (californiana) e per metà di qualità "annurca" (napoletana). Aveva l'aspetto dei vecchi Mack di due secoli prima, ma dentro era tutta un'altra cosa, senza contare il fatto che MichaelCaine aveva gambette e braccia, che gli davano a suo modo un aspetto antropomorfo; o se non proprio antropomorfo, quantomeno mauriziomoscamorfo. Tutte le mattine MichaelCaine si alzava, si metteva lo zainetto Invitta con le batterie al nickel-platino-nesquick e staccava il cavo elettrico dal quale aveva succhiato energia nottetempo.
-Bleah, che schifo. Non c'è più la corrente di una volta. Ma con cosa la fanno, adesso? Scommetto che riciclano quella usata per trasmettere i programmi televisivi. Ha un certo potere lassativo, infatti... Da qualche mese non devo più usare il Dischetto Falqui.-
Rupert si era appena lavato i denti e girellava per la stanza con fare artificialmente distratto.
-L'hai messa?- gli chiese MichaelCaine.
Rupert non rispose, fingendo di rifare il letto idraulico aggiungendo acqua con un annaffiatoio.
- Rupert, ti ho chiesto se l'hai messa. Avanti, mettila, su.-
Rupert bofonchiò qualche imprecazione in antico norreno, e se la mise.
-Ecco fatto. - disse facendosi vedere da MichaelCaine con la benda nera.
-Lo so che non ti piace, ma non è colpa mia se quelli che pasticciano con i computers, copiano e rivendono programmi, si inseriscono abusivamente in banche dati e ad altre amenità simili sono detti "pirati".-
- Sì, però l'Ordine dei Pirati poteva fare a meno di imporci questa assurdità della benda come segno distintivo obbligatorio. E' quasi più inutile del Repertorio dei Clienti. E poi con la benda non posso mettermi gli occhialini da "Albano", che sono il top della moda in questa prima settimana di giugno del 2113. Sfortuna nera.-
-Occhialini da "Albano"? Così?-
Sul rubicondo monitor di MichaelCaine si disegnarono degli occhiali di forma oblungo-rettangolar-preistorica.
-Sì, così: ma a te stanno malissimo. Non sembri affatto un eroe della musica rivoluzionaria della fine del 900.-
-Musica rivoluzionaria? Ma cosa vai farneticando?-
Rupert prese il giornale e lo mostrò a MichaelCaine. -Guarda qui. Sta scritto su tutte le pubblicità. Lui, Albano, era un musicista rock, sai com'era quella musica lì, roba tosta. Aveva una storia con una pasionaria della politica sudamericana, una socialista che si chiamava Romita. Ma il guaio avvenne ai tempi della seconda guerra del foie-gras: sai, quella in cui i cuochi francesi le suonarono di brutto ai burgundi monarchici, quelli capitanati appunto dal Burger King, e si ripresero il controllo dei ristoranti parigini. Nel caos susseguente, nel 2051 tutte le preziose incisioni di Albano sono andate perdute; ma si sa che questo Albano era un duro, un punk.-
-Punk? Ma che cadmio dici? Ma dai ancora retta ai giornali, che sono tutti di proprietà dei Supermercati Marcati, gli stessi che vendono gli occhialini... Senti qui, voglio rivelarti una cosa...Ho in memoria una canzone del tuo eroe...ce la tramandiamo di generazione in generazione, pare che per primo l'avesse digitalizzata un "plus" mio bis-tris-pentavolo (bella l'invenzione del pentavolo, non ti pare?), così, per farsi due risate.-
MichaelCaine si concentrò e cominciò a ronzare.
- Aspetta, non mi ci vorranno più di sette nanosecondi per andarla a recuperare. Bip-bip. Conto alla rovescia dei nanosecondi: un pisolosecondo, un eolosecondo, un cucciolosecondo, un mammolosecondo...-
Ci vollero invece una ventina di secondi, nano più, nano meno, affinchè Rupert si riprendesse dallo svenimento seguito all'ascolto; dopodiché gettò i suoi occhiali da Albano nel triturarifiuti protonico; il quale triturarifiuti, in piena insubordinazione, li risputò immediatamente e chiese una mentina per rifarsi la bocca.
-E' meglio che tu ti rimetta in sesto,- disse MichaelCaine, -abbiamo un appuntamento importate in Pippobaudostrasse, e ci vogliono almeno due o tre minuti di fotopolitana per arrivarci.-
Rupert, abbacchiato dalla delusione, cercò di ridarsi un tono, ma era indeciso su che tono darsi. Alla fine si piacque in sol minore, e decise di mantenere quello stesso tono per il resto della giornata. O della nottata. Boh?
A quell'ora a Cyberdarkness c'erano in giro solo Pirati, Spacciatori di Coca di Pepsi e financo di Chinotto, Sbancomattatori (sbancatori di bancomat) ed ex-deputati alla macchia. E naturalmente c'era la polizia cibernetica, al cui confronto Robocop aveva la grazia ed i modi di una geisha giapponese particolarmente timida.
Non appena MichaelCaine e Rupert ebbero messo piede fuori dalla porta, furono colpiti dal solito messaggio subliminale: "Benvenuti a Cyberdarkness."
Ma loro non si lasciarono intimidire, e replicarono con quella che ormai era la risposta rituale dei Pirati: "a te e a chi non ti ci manda!".
Iniziò un'altra Albatron d'avventura. Rupert iniziò a cantare "quindici floppy sulla cassa del DOS" e si sistemò meglio il cappellino. -Ti piace?- chiese a MichaelCaine -E' un berretto da poeta: pensa che lo indossava Jovanotti, una delle massime autorità intellettuali del suo tempo!-
MichaelCaine avrebbe voluto scuotere la testa, ma non ce l'aveva, quindi si limitò a borbottare. I computers erano gli unici ad aver conservato davvero qualche brandello di memoria. Ormai era scientificamente provato. Un buon hard-disk regge più a lungo di un cattivo cervello.
(Fine del primo episodio. Ci scusiamo per l'interruzione.
Il secondo episodio riprenderà il più presto possibile)
© Giuseppe Iannicelli 1992

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Author: Giuseppe Iannicelli
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